Esteva I Esteva Arquitectura
Lime Edizioni
- Maggio 21, 2025
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Intervista a Ana Muniz
Obiettivo del progetto e conservazione dell’autenticità storica. La finalità principale dell’intervento di riqualificazione del Collegio alla Querce è stato quello di preservare l’essenza e l’identità storica dell’immobile, offrendo agli ospiti l’esperienza unica di soggiornare in una dimora storica fiorentina. Grande attenzione è stata riservata al mantenimento delle geometrie originarie, nonché alla conservazione di finiture e materiali storici. Un caso emblematico è rappresentato da una delle camere, interamente affrescata, la cui integrità è stata salvaguardata attraverso un impegnativo lavoro di restauro. Integrare le esigenze funzionali e dimensionali di un hotel di lusso nella morfologia esistente è stato particolarmente complesso. Tutti gli impianti MEP (Meccanici, Elettrici e Idraulici) sono stati progettati con l’obiettivo di non interferire con l’atmosfera storica dell’edificio. Lo studio Hydea ha svolto un lavoro esemplare sotto questo aspetto.
Abbiamo affrontato la sfida di coniugare le esigenze del settore alberghiero di alta gamma con i vincoli imposti da un edificio sottoposto a tutela storico-artistica
Collaborazione con ArchFlorence e approccio agli interni. La sinergia con ArchFlorence è stata costante, fluida e altamente collaborativa. Il nostro studio si è concentrato maggiormente sugli aspetti architettonici, mentre ArchFlorence ha curato la progettazione degli spazi interni delle aree comuni. Insieme, abbiamo affrontato la sfida di coniugare le esigenze del settore alberghiero di alta gamma con i vincoli imposti da un edificio sottoposto a tutela storico-artistica.
Materiali e colori: connessione con il territorio. Il concept degli interni, sviluppato da ArchFlorence, riflette un forte legame con il contesto territoriale. Situato tra Firenze e la campagna toscana, l’edificio ha ispirato un design che privilegia materiali locali e un’estetica votata al relax, soprattutto nelle aree wellness, pensate come spazi di decompressione dopo una giornata intensa nella città. Molti arredi, divani, poltrone, banconi, sono stati progettati su misura e realizzati in loco, con la collaborazione di ceramisti toscani per l’illuminazione.
Progetto del paesaggio: il contributo di Franchesca Watson. Il paesaggio circostante rappresenta un elemento cardine del progetto. I giardini storici del Collegio alla Querce e quelli delle proprietà adiacenti costituiscono un sistema verde unitario che rafforza il legame dell’hotel con la campagna toscana. La presenza di un antico acquedotto sotterraneo aggiunge ulteriore valore storico e paesaggistico. La progettazione del verde, curata da Franchesca Watson del Garden Design Studio, già partner di altri progetti per il gruppo Leeu, si è sviluppata nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza, che ha imposto la conservazione della struttura originaria dei giardini. La collaborazione con Francesca e lo studio Fabbricanove ha permesso di risolvere efficacemente la complessità dell’inserimento delle funzioni alberghiere all’interno di un contesto vincolato.
Sfide progettuali ed elementi distintivi. La sfida principale è stata integrare il programma funzionale di un hotel di lusso con la necessità di preservare il patrimonio storico dell’edificio. L’intento progettuale è sempre stato quello di non snaturare la memoria del luogo. Oltre ai giardini e alla posizione privilegiata, il Collegio alla Querce si distingue per la ricchezza e unicità degli spazi interni: una chiesa storica, un teatro e corridoi monumentali testimoniano la rilevanza istituzionale dell’edificio nel passato. Il valore identitario del luogo è ulteriormente rafforzato dalla memoria collettiva: l’edificio è stato frequentato, in passato, da figure di spicco dell’imprenditoria fiorentina.
di Clelia Torelli
esteva.eu
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