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ArchFlorence

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4 domande a Francesca Garagnani e Carlo Ludovico Poccianti, architetti di ArchFlorence

Qual è stato il principale obiettivo del progetto di ristrutturazione e come avete mantenuto un equilibrio tra l’autenticità storica del Collegio alla Querce e le esigenze moderne dell’hotel di lusso? La generosità degli spazi tipica di una struttura come il Collegio alla Querce, con viste sulla campagna e sulla città di Firenze, ci ha dato ampia libertà progettuale per creare tutti gli ambienti richiesti dal vero lusso contemporaneo. La natura storica dell’edificio ci ha fornito infinite ispirazioni da cui attingere per sviluppare un progetto di interior design estremamente variegato. La nostra principale fonte di ispirazione è stata portare il verde rigoglioso e i paesaggi delle colline toscane all’interno dell’hotel. Riqualificare uno dei collegi più storicamente significativi d’Italia—precedentemente appartenente all’Ordine dei Barnabiti—ha significato onorare secoli di storia, valorizzando gli spazi e preservando l’autenticità dei dettagli architettonici. L’obiettivo era fondere l’eleganza del passato con il lusso moderno. Oggi, Collegio alla Querce Auberge Resorts Collection accoglie ospiti da tutto il mondo in uno spazio pensato per riflettere l’essenza del vivere toscano. Il lusso si esprime attraverso la semplicità e l’autenticità. Uno degli aspetti più unici del progetto è che gli ospiti possono godere di viste mozzafiato sulla campagna o su Firenze direttamente dalle loro camere e persino dai bagni, tutti dotati di finestre—una vera rarità nel design alberghiero.

In che modo l’approccio degli interni ha integrato l’architettura storica e il comfort contemporaneo? Il nostro viaggio con il progetto del Collegio alla Querce è iniziato nel 2019. Il nostro studio, Archflorence, ha studiato meticolosamente tutti i 14.500 metri quadrati, assicurandosi che ogni dettaglio fosse attentamente considerato. Carlo Ludovico Poccianti ha guidato il design degli interni, riportando il collegio alla sua elegante origine di villa di campagna. Gli elementi distintivi del progetto sono armonia, luce e proporzione. Francesca Garagnani, insieme a un team di esperti, ha curato le finiture di interior design, progettato tutti gli arredi su misura e selezionato gli oggetti d’antiquariato. La forza del nostro studio risiede nella capacità di progettare spazi interni che siano allo stesso tempo funzionali e confortevoli, esaltando il carattere dell’edificio. Abbiamo una profonda passione per l’artigianato e l’antiquariato, che hanno avuto un ruolo significativo nella realizzazione di questo progetto. Ogni competenza affinata negli anni è stata essenziale per dare vita a questa visione.

Abbiamo una profonda passione per l’artigianato e l’antiquariato

La scelta dei materiali e dei colori per gli spazi comuni e le camere ha un forte legame con il territorio. Quali sono state le ispirazioni dietro queste scelte? Abbiamo un’abilità profondamente radicata nell’utilizzo di materiali locali come pietra, rovere, terracotta, ottone, pitture a calce, ceramiche riscoperte, marmi e pietre… un prezioso patrimonio di materiali che la nostra regione e la nostra tradizione storica e architettonica offrono! Laddove abbiamo restaurato e riscoperto affreschi, ci siamo ispirati a essi per sviluppare la palette cromatica, la scelta dei tessuti, dei tappeti e dei marmi nei bagni. Le viste sulla campagna hanno influenzato i dettagli stilistici degli interni, trasmettendo luce, colore e la ricercata semplicità di materiali autentici, studiati con cura in ogni dettaglio per garantire lusso e comfort. Firenze, con i suoi monumenti, può essere ammirata da molte delle principali suite, e ancora una volta abbiamo incorniciato queste splendide vedute con tende di lino, decorazioni murali riscoperte, tonalità pastello e tocchi di design nelle pitture e negli arredi. La struttura di questa villa di campagna, poi divenuta convento e collegio, non ha limitato la nostra libertà progettuale negli interni. Abbiamo unito l’attenzione ai dettagli all’uso di materiali pregiati, come la pietra Grolla della regione vicentina nei bagni, la Pietra Serena per i portali e l’ottone brunito lavorato a mano per le lampade e i tavoli. Gli interni presentano un’armoniosa fusione di antiquariato, pezzi vintage e arte contemporanea, che coesistono liberamente all’interno di saloni voltati che conservano i loro pavimenti originali in marmo restaurato. La collaborazione con artigiani locali ci ha permesso di creare un’atmosfera autentica più simile a una casa o a una grande villa che a un hotel tradizionale. Allo stesso tempo, abbiamo reso omaggio al passato accademico del collegio, incorporando sottilmente elementi che riflettono la sua lunga tradizione culturale e intellettuale.

Quali sono le sfide che avete affrontato nel progettare un hotel di lusso in un edificio storico come il Collegio alla Querce, e quali sono gli elementi che pensate più distintivi di questo progetto rispetto ad altri hotel di lusso in Italia? Il nostro obiettivo progettuale era creare un ambiente accogliente, informale ma al tempo stesso elegante. Il progetto si distingue dagli altri hotel perché non segue un riferimento stilistico specifico né una tendenza del momento. Abbiamo progettato gli interni con totale libertà, giocando con materiali autentici e integrando arredi vintage o d’antiquariato proprio come siamo abituati a vedere e vivere nelle ville toscane, che oggi rappresentano il massimo ideale di lusso e qualità della vita per ospiti provenienti da tutto il mondo.

di Clelia Torelli

archflorence.com